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Nel frattempo, quante erano le Erme in marmo nella città degli ateniesi: una notte la maggior parte furono mutilate al volto. E nessuno conosceva i colpevoli, ma lo stato li cercava offrendo grandi ricompense e decretò che chiunque tra cittadini, stranieri e schiavi potesse denunciare se avesse saputo di altri sacrilegi. E consideravano l'accaduto come un presagio della spedizione: sembrava una congiura per la rivoluzione e il rovesciamento del governo democratico. Nulla veniva denunciato da alcuni meteci e servitori riguardo alle Erme; invece, si segnalavano mutilazioni di altre statue opera di giovanotti per scherzo o ubriachi, e si criticavano i riti misterici nelle case come oltraggio. Anche Alcibiade venne accusato per questi ultimi.